
L’Albo Nazionale Gestori Ambientali è il punto di partenza per chiunque operi nel settore dei rifiuti. Senza iscrizione, non si può trasportare, intermediare o gestire rifiuti in nessuna forma. È un requisito obbligatorio e ben definito, con implicazioni operative che incidono su ogni fase dell’attività.
Cos’è l’Albo e perché esiste
È un registro pubblico istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, articolato in sezioni regionali. Serve a verificare che chi lavora con i rifiuti possieda requisiti tecnici, organizzativi e morali adeguati. L’Albo consente alle autorità di tracciare i soggetti attivi nel settore e di esercitare controlli specifici.
Chi è tenuto a iscriversi
L’obbligo non riguarda solo chi trasporta rifiuti per conto terzi, ma anche imprese ed enti che gestiscono rifiuti propri in determinate condizioni. Sono tenuti all’iscrizione:
- i trasportatori (categorie 1, 4 e 5);
- chi trasporta i propri rifiuti pericolosi o, in certi casi, anche non pericolosi (categoria 2-bis);
- gli intermediari e i commercianti senza detenzione (categoria 8);
- chi effettua bonifiche di siti contaminati (categoria 9) o rimozione di amianto (categoria 10);
- le imprese estere che effettuano trasporti transfrontalieri (categoria 6);
- soggetti pubblici o privati che svolgono attività di raccolta e trasporto di rifiuti urbani.
Ogni categoria prevede requisiti distinti in termini di mezzi, documentazione, idoneità tecnica e capacità economica. Anche chi lavora in conto proprio può essere obbligato a iscriversi, soprattutto in presenza di rifiuti pericolosi.
Quando è obbligatoria l’iscrizione?
L’iscrizione deve essere completata prima di iniziare l’attività. Non è sufficiente aver presentato la domanda: fino all’iscrizione effettiva, non si può operare.
Alcuni esempi frequenti:
- un’impresa che trasporta rifiuti speciali per conto di clienti deve essere iscritta in categoria 4 o 5, a seconda del tipo di rifiuto;
- un’impresa edile che trasporta i rifiuti da demolizione prodotti nei cantieri deve iscriversi almeno in categoria 2-bis;
- un manutentore che rimuove fanghi, residui o altri rifiuti generati da attività di servizio deve valutare se rientra nei casi previsti dall’art. 230 del TUA oppure se è tenuto a iscriversi.
Cosa comporta dal punto di vista operativo
Iscriversi all’Albo vuol dire rispettare una serie di obblighi:
- indicare i mezzi utilizzati (con targa e autorizzazione);
- designare un Responsabile Tecnico, qualificato secondo le modalità previste dalle delibere dell’Albo;
- presentare le fideiussioni previste, se richieste;
- aggiornare periodicamente i dati in caso di variazioni;
- rispettare quantità, codici CER e ambiti territoriali autorizzati.
Ogni infrazione può comportare sanzioni, sospensioni o cancellazione. Operare con mezzi non autorizzati o non presenti in visura equivale a svolgere un’attività non consentita. Anche un trasporto occasionale può comportare responsabilità.
Quali sono le implicazioni legali
Il mancato rispetto degli obblighi legati all’Albo comporta responsabilità dirette. Le conseguenze possono coinvolgere:
- l’impresa, per attività svolte senza titolo;
- il legale rappresentante;
- il Responsabile Tecnico, in caso di negligenza;
- il destinatario del rifiuto, se ha accettato carichi da soggetti non iscritti.
L’iscrizione è inoltre oggetto di verifica da parte delle stazioni appaltanti nelle gare pubbliche. Senza iscrizione attiva, non è possibile partecipare ad appalti che prevedono la raccolta, il trasporto o lo smaltimento di rifiuti.
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